Quando l'Amministratore di condominio costretto a sanare una situazione che istituzioni e burocrazia non sono capaci.
Il motivo per il quale inquadrare professionalmente gli amministratori di condominio nelle pubbliche amministrazioni, senza bandi di gara privi di fondamenti giuridici.
A dichiararlo è direttamente il presidente commissione regionale bilancio. Il Piano casa, secondo Amati: “Commissione unanime approva proroga al 2022. Condivido intento Governo di renderlo stabile”. Aggiunge Amati “Il voto unanime della Commissione sulla proposta di legge di proroga del Piano casa a tutto il 2022, dimostra l’utilità economica dello strumento e la sua coerenza con i valori ambientali di riduzione del consumo di suolo. Condivido l’iniziativa annunciata dall’assessore Maraschio di rendere al più presto stabile e strutturale lo strumento e il suo valore economico ed ecologico”. Lo dichiara il Presidente della Commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati, sottoscrittore con il consigliere Filippo Caracciolo della proposta di legge. “È chiaro che non appena il Consiglio regionale approverà la riforma annunciata dall’assessore, anche il provvedimento di proroga licenziato oggi dalla Commissione e in attesa di approvazione del Consiglio perderà efficacia. Sono contento che anche gli imprenditori edili e tutti gli ordini pugliesi degli ingegneri, architetti e geometri, tranne quello degli ingegneri di Bari che si è riservato d’inviare una nota scritta, abbiano espresso parere favorevole a tutta l’impostazione proposta da noi e dal Governo regionale sul Piano casa e sulla proposta di abrogazione della norma approvata di recente sul divieto di monetizzazione degli standard, a tutto svantaggio dei piccoli interventi e dei comuni. In ogni caso, lo strumento del Piano casa, nato e cresciuto durante il primo e il secondo governo Vendola e sulla base di una legge statale promossa dal Governo Berlusconi, dimostra ancora oggi la sua vitalità produttiva e la sua funzione plurima, incentrata su aspetti fortemente ecologici, la riduzione del consumo di suolo e l’utilizzo di materiali per il risparmio energetico, sulla minore discrezionalità nella decisione e quindi minori rischi di corruzione, e sui migliaia di piatti a tavola che ha consentito di assicurare”.
Arriva, con un certo ritardo, il decreto attuativo del bonus idrico, finalizzato a perseguire il risparmio delle risorse e ridurre gli sprechi di acqua. Il provvedimento, previsto dall’ultima legge di Bilancio (legge 178/2020), sarebbe dovuto arrivare a marzo.
Il 27 settembre è stato infatti firmato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani il decreto ministeriale che individua i soggetti beneficiari e definisce i criteri per l'ammissione al beneficio (nel decreto non ci sono indicazioni su quando sarà operativa la piattaforma per fare domanda). Il bonus (ecco la guida completa a Domande & Risposte) sarà emesso secondo l'ordine temporale di arrivo delle istanze fino ad esaurimento delle risorse. Si delinea una sorta di click day, con il rischio che il budget si esaurisca in poco tempo.
Per ottenere il rimborso, i beneficiari devono presentare istanza registrandosi su una Piattaforma accessibile dal sito del Ministero della Transizione Ecologica, previa autenticazione accertata attraverso Spid, ovvero tramite Carta d'Identità Elettronica. All’istanza di rimborso va allegata la copia della fattura o della documentazione commerciale. Il bonus può essere richiesto per una sola volta, per un solo immobile, per interventi di efficientamento idrico. L'Amministrazione responsabile per l'attuazione del decreto è il Ministero della Transizione Ecologica che si avvale di Sogei, Società generale d'informatica per lo sviluppo e la gestione dell'applicazione web, e Consap, Concessionaria servizi assicurativi pubblici per la gestione delle attività di liquidazione. Sogei provvede al monitoraggio degli oneri derivanti dal programma di erogazione del bonus idrico e trasmette al Ministero della Transizione Ecologica e a Consap, entro il giorno 15 di ciascun mese, la rendicontazione riferita alla mensilità precedente, dei rimborsi erogati e dei relativi oneri. In caso di esaurimento delle risorse disponibili il Ministero della Transizione Ecologica, su segnalazione da parte di Sogei, ne dà immediata comunicazione attraverso la Piattaforma e non procede a ulteriori attribuzioni del beneficio.
Che cosa è. Il bonus idrico, finalizzato a perseguire il risparmio delle risorse idriche, è riconosciuto,nel limite massimo di euro 1.000,00 per ciascun beneficiario, per le spese effettivamente sostenute dal 1 gennaio 2021 al 31 dicembre 2021, per interventi di efficientamento idrico.
Il budget. Il bonus idrico è finanziato a valere sulle risorse iscritte sul capitolo 3076 “Fondo per ilrisparmio di risorse idriche” con una dotazione pari a 20 milioni di euro per l'anno 2021dello stato di previsione del Ministero della Transizione Ecologica.
Come si ottiene. I bonus idrici sono emessi secondo l'ordine temporale di presentazione delle istanze fino ad esaurimento dei venti milioni.
La platea dei beneficiari. Possono beneficiare del bonus idrico le persone fisiche maggiorenni residenti in Italia, titolari del diritto di proprietà o di altro diritto reale, nonché di diritti personali di godimento già registrati alla data di presentazione dell'istanza, su edifici esistenti, su parti di edifici esistenti o su singole unità immobiliari, per interventi di sostituzione di vasi sanitari in ceramica con nuovi apparecchi a scarico ridotto e di sostituzione di apparecchi di rubinetteria sanitaria, soffioni doccia e colonne doccia esistenti con nuovi apparecchi a limitazione di flusso d'acqua. In caso di cointestatari o titolari di diritto reale o personale di godimento, è possibile richiedere il bonus solo previa dichiarazione di avvenuta comunicazione al proprietario/comproprietario dell'immobile della volontà di fruirne, da allegare alla domanda da inserire sulla piattaforma. La domanda può essere presentata per un solo immobile, per una sola volta e da un solo cointestatario/titolare di diritto reale o personale di godimento.
BARI- Si è svolta oggi in II Commissione l’audizione richiesta dai consiglieri del M5S Antonella Laricchia, Gianluca Bozzetti e Marco Galante di alcune organizzazioni rappresentative dei condomini, sulle problematiche tra i condomini e AqP. Diversi gli argomenti di cui si è parlato durante le audizioni: dalla gestione dei distacchi per le morosità alla bassa pressione; dal controllo di quanto previsto nel Regolamento del Servizio Idrico Integrato relativamente alle utenze non domestiche, alla gestione delle utenze singole, alle problematiche del livello minimo del carico idraulico al piano tariffario e alla Carta dei Servizi.
“Siamo contenti - commenta Antonella Laricchia - di aver dato l’opportunità alle rappresentanze delle associazioni di condomini e utenti di potersi esprimere e confrontare con le istituzioni. Abbiamo discusso di alcuni temi chiave, come l’accesso all’acqua per chi vive ai piani più alti, penalizzati dalla riduzione della pressione dovuta all’emergenza negli invasi. In passato, nelle situazioni di emergenza, si sceglievano alternative certamente meno discriminatorie e che approfondiremo con AqP. Altra proposta avanzata durante l’audizione riguarda l’utilizzo di contatori per le singole utenze, al fine di evitare distorsioni come il taglio della fornitura all’intero condominio per la morosità di una singola famiglia. Una sperimentazione - continua - già avviata in alcuni comuni del leccese e di cui attendiamo una relazione. E per garantire sempre il diritto all’accesso all’acqua a tutti è stata avanzata la proposta di non procedere al taglio della fornitura ma alla riduzione di pressione per quelle famiglie morose in modo da garantire loro comunque il minimo vitale ma punire i morosi con un disagio. Continueremo a confrontarci con gli amministratori di condominio e l’Acquedotto Pugliese per cercare di risolvere le problematiche evidenziate nel corso di questa audizione. Auspichiamo - conclude Laricchia - che questo sia il primo passo per un dialogo proficuo tra gli utenti, gli amministratori di condominio e le Istituzioni”.
La cd. riforma del condominio rappresenta indubbiamente un impulso a un progetto di trasformazione della professione di amministratore di condominio anche se soddisfa parzialmente le esigenze dell'intera categoria. La prospettiva dell'eliminazione di tutti gli ordini professionali al fine di adeguarsi alla normativa comunitaria, non deve indurre il Legislatore ad occuparsi in maniera marginale della questione deontologica e professionale delle varie categorie. Come ogni categoria di lavoratori è necessaria una disciplina che determini i confini entro i quali ciascun libero professionista possa muoversi. A tal proposito occorre tener presente che importante disciplina professionale tutela sempre più la clientela utenza, che potrà in qualsiasi modo o caso attenersi. Ancor più marginale è la trattazione dell'ambito professionale dal punto di vista tributario-fiscale che non qualifica minimamente la categoria professionale. L'assoluta assenza di organismi di controllo circa l'autenticità di “simil” corsi di avviamento alla professione nonché di aggiornamento della stessa resta un autentico baluardo. Nel merito, il Legislatore si occupa di argomentazioni che nella prassi vengono già rispettate e lo dimostra la Giurisprudenza che spesso si adegua anche alla prassi. Pertanto, alla stregua di quanto sin qui analizzato, rimane la precipua convinzione che la categoria sia degna di una attenzione particolare in merito a rapporti interni e con terzi e che allo stesso tempo la categoria debba farsi portatrice di interessi e di proposte proprie. Non può mancare una nota di autocritica in merito a quanto la categoria abbia fatto sino ad oggi, chiudendosi in rapporti conflittuali ambiziosi ed allo stesso modo inconsistenti circa la difesa dei propri diritti. La cd. riforma non ha fatto altro che consentire il proliferare di associazioni di categoria con l’ambizioso compito ciascuna di sostituirsi all’ordine professionale mancante. In realtà si è consentito solo lo sviluppo di una politica speculativa sugli addetti della categoria professionale in cui gli associati pur di offrire una maggiore visibilità sul mercato professionale, aderiscono senza tener conto nella maggior parte dei casi degli interessi stessi da difendere dell’intera categoria. Pertanto l’auspicio è che le varie associazioni depongono le proprie armi a favore dell’intera categoria affinché anche il Legislatore possa seriamente prendere in considerazione l’opportunità di apportare serie modifiche alla cd. riforma.
Il 28 gennaio 2021, il comune di Brindisi emette un mandato esplorativo alla fine di una ricerca di mercato persone disponibili ad amministrare alloggi pubblici. Il bando pubblicato, lacunose contraddittorio in molteplici aspetti, tende a arruolare persone che abbiano una modesta conoscenza della materia condominiale al fine di colmare le lacune gestionali dell'ente di alloggi di proprietà pubblica. In realtà il bando, oscuro della materia condominiale e della sua disciplina, pone lente stesso di fronte a una crudele realtà: offerta di gestione di immobili pubblici a taluni sprovvisti di particolari conoscenze in materie condominiali e nemmeno particolari aspettative professionali. La parte più preoccupante di questo bando riguarda l'aspetto economico con offerta pubblica di una cifra di denaro senza vincolare la destinazione. Questa realtà dimostra come oggi la conoscenza della materia condominiale sia sempre più lontana e misteriosa, noncurante dei limiti e dei pericoli. Bene farebbe la amministrazione comunale di Brindisi a coinvolgere le associazioni di categorie territoriali, per potersi lasciare suggerire quelli che saranno i migliori presupposti per la pubblicazione di un bando pubblico che di fatto dovrebbe tutelare tutti i cittadini. Non ultimo l'invito a tutte le altre amministrazioni comunali italiani a desistere dalla pubblicazione di tali bandi, per salvare ancora oggi un decoroso concetto di amministrazione condominiale.
L’introduzione del condohotel, formula secondo la quale la proprietà di un albergo a bassa profittabilità può essere ceduta nella misura massima del 40% della superficie, suscita la curiosità dei più. Sembra complesso veder realizzare una misura del genere che, in altri paesi, è invece già realtà.
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70121 Bari
Dagli autori del blog oggicondominio, Isidoro Tricarico e Orazio Santoro, presente sui maggiori social nazionali nasce l'idea di una società di servizi che mira a sostenere la crescita professionale e dimensionale della figura dell’amministratore di condominio in Italia. Promuovendo e sostenendo le attività e le iniziative della associazioni di categoria presenti sul territorio nazionale volte al riconoscimento istituzionale della figura professionale dell’amministratore di condominio.
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